The work
Dieci racconti narrati da una lavandaia, una donna che per mestiere lava i panni sporchi degli altri; personaggio in carne e ossa ma anche maschera dello scrittore, del cantastorie, del cantautore, del narratore che prende fatti e rende storie, ´faulas´, panni puliti per fronteggiare il mondo. Ecco passarci davanti lungo il fiume il ragazzo che viveva di bolle di sapone, la Morte che venne per suonare e fu suonata, l´informatico che frugò la campagna dell´anima, i due nemici e la salmodia dell´odio poeta, la strega punk che si tatuò addosso la vita, il vecchio geometra tracciatore di paradisi, la giovane che poteva essere artista e invece fu spettro… «Perché i panni che mi passano per mano, che le mie mani restituiscono puliti, sono lunari di poveri fratelli, agnelli simili a noi, compaesani di questa Gavoi che è la vita di ognuno. Forme incerte che trascolorano negli arazzi dei giorni, negli aloni delle lenzuola, nelle alate speranze. Biancheria ch´è di nuovo bianca, pagina pronta per altre scritture ancora».
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