Pietro Casu
Nasce a Berchidda il 13 aprile 1878 da Salvatore e Maria Apeddu, è il settimo figlio di una famiglia povera e numerosa. È gracile e malaticcio, inadatto ai duri lavori agro-pastorali, per cui viene inviato in seminario. Conseguita la laurea in teologia e ordinato sacerdote nel 1900, insegna lettere nel seminario di Ozieri dal 1901 al 1906 e a Sassari dal 1919 al 1924. È nominato parroco, prima di Oschiri (1906-1908) e poi, dal 1912 all´anno della sua morte, di Berchidda. Acquista ben presto notorietà come predicatore e poeta in lingua sarda di cui impiega il logudorese illustre. Larga eco suscita il discorso in logudorese da lui tenuto a Cagliari il 24 aprile 1926 nella chiesa di Sant´Anna in occasione del Congresso Mariano e alla presenza dei vescovi sardi e del cardinale Gaetano Bisleti. Scrive, negli anni compresi tra il 1910 e il 1929, una serie di romanzi di argomento sardo che non solo gli procurano fama e prestigio negli ambienti cattolici nazionali, ma anche dure critiche e dissapori con le gerarchie ecclesiastiche. Il suo vescovo, Francesco Maria Franco, non perde occasione per rammentargli i doveri del sacro ministero e addirittura, nel 1925, dopo una sua Confidenza d´autore comparsa sul Nuraghe accanto ad una recensione positiva di un saggio sul protestantesimo gli vieta di collaborare con riviste e giornali di orientamento non cattolico. Nel 1910 pubblica, in italiano, Notte sarda il più noto tra i suoi romanzi che viene accolto positivamente dalla critica tanto da essere tradotto anche in tedesco. Ottiene, infatti, gli elogi di Grazia Deledda che lo definisce un profondo conoscitore dell´anima dei suoi compaesani. Il Lipparini, oltre a recensire il romanzo positivamente sul Marzocco, ne inserisce un capitolo nell´antologia Primavera. Dal canto suo Papini ne cura la pubblicazione a puntate su La Festa di cui è direttore. L´opera, di cui si ebbero diverse edizioni (1924 e 1927), negli intendimenti dell´autore, avrebbe dovuto costituire il primo romanzo di una trilogia seguita da Aurora sarda (1922) e conchiusa da Meriggio sardo che non fu, però, mai realizzato. Partecipa con intellettuali della statura di Giovanni Antioco Mura, Filiberto Farci e Filippo Addis al progetto della rivista Il Nuraghe di Raimondo Carta Raspi. Contestualmente collabora a diversi giornali e riviste con articoli, novelle e racconti. Ricordiamo in particolare: Arte e vita, Ars Italica, La Tribuna, Sardegna Cattolica, La Domenica del Corriere, L´Isola, Il Giornale d´Italia, Il Corriere dell´Isola, La Nuova Sardegna, L´Unione Sarda, Libertà, Il Corriere d´Italia, Matelda, Carroccio, Il Momento, La Festa. Tra il 1925 e il 1942 raccoglie in volume numerose novelle uscite inizialmente sparse in diversi giornali e riviste della Sardegna e della Penisola. Traspone in sardo la Divina Commedia di Dante e Dei Sepolcri di Foscolo, nonché una serie di opere dei grandi della letteratura italiana e non. Esegue anche la versione dal castigliano di un libro devozionale del padre gesuita Fiorentino Alcañiz. Contemporaneamente di dedica alla stesura di un´imponente opera lessicografica, costituita da più di trentacinquemila voci, senza darla alle stampe, Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano. Per i suoi studi sulla lingua sarda ricevette i riconoscimenti del Wagner e del Rohlf. Nel 1950 gli venne attribuito il primo premio Grazia Deledda per la poesia dialettale sarda. Muore nel suo paese natale dopo una lunga malattia il 20 gennaio 1954.
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Bibliography Alcune opere:
- Giovaneddha canta e rie (versi), in R. BRANCA-F. Pala, Vita poesia di Sardegna, Genova, Fratelli Pala Editori, 1938, p. 244.
- La devozione al cuore di Gesù, del Padre P. Alcaniz S. J., trad. dallo spagnolo, Milano, Società Editrice Vita e Pensiero, 1939.
- Fiori di landa (novelle), Milano-Roma, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d´Italia, 1942.
- La vigna sterposa (romanzo), Milano, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d´Italia, 1942.
- Su massaju, poemetto in sardo logudorese, Cagliari, Edizione S´Ischiglia, 1955.
- Cantones, a cura di B. e G. Casu, Ozieri, Editrice Voce del Logudoro, 1978.
- Preigas, presentazione di N. Tanda, nota introduttiva di G. Soddu, Sassari, Libreria Dessì, 1979.
- Su massaju (versi), S´Ischighia, II, 10, ottobre 1981.
- Lettere in versi ad artisti, poeti e amici, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1994.
- Su Resuscitadu. Sa cantada de sa cuba. Due poemetti, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1994.
- Versos de Sardigna, a cura di G. Ruju, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1995.
- Cantones de Nadale, con le melodie di A. Sanna, a cura dell´Associazione Eredi P. Casu, Ozieri, Editrice Il Torchietto, 1998.
- Vocabolario Sardo Logudorese-Italiano, a cura di G. Paulis, Nuoro, Ilisso, 2002.
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Due poemetti Lettere in versi Versos de Sardigna Vocabolario sardo logudorese- italiano La voragine Notte sarda Ghermita al core
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