Àteros piessignos

S'òpera

"...Era il sabato che precedeva la Domenica delle Palme. Ci si imbarcava in quattro e non solo con le valige. Sulla nave c´era anche un camion carico di mobili smontati, di casse, di scatoloni ricolmi, di quadri avvolti nelle coperte. C´era tutta la nostra casa! Il camion, annunciato dal suono ripetuto e stridulo di un clacson, era comparso a metà mattina, sotto un sole ancora tiepido, me lo ricordo bene, nel cortile del palazzotto di cui era parte la casa di Terni. Era rosso, con la vernice scrostata in più punti, col cassone ricoperto da un pesante telone verde scuro. Mio padre, ne ero convinto, aveva voluto far coincidere quel "si torna in Sardegna", quasi gridato sulla soglia di casa, con l´inizio della buona stagione, perchè fosse di buon augurio. Aveva voluto far coincidere il viaggio con una tiepida giornata di primavera, con una notte senza vento, un mare propizio, quieto e senza onde. Si ripeteva, quel giorno e quella notte, un evento che era una scelta definitiva, non la parentesi di qualche anno. Si migrava, ma non come le rondini. Era un viaggio per sempre, una traversata che avrebbe modificato profondamente la vita e le sorti della mia famiglia..."