Àteros piessignos

S'òpera

Come reagirebbero oggi i nostri studenti se l´insegnante di storia raccontasse che la città di Atene si definiva comunità politica attraverso l´esclusione di due categorie di persone: gli schiavi e le donne? O se si spiegasse che il diritto romano puniva con la morte le donne che venivano scoperte a bere del vino? Cosa direbbero gli studenti se il professore di filosofia raccontasse cosa pensava il noto e famoso Aristotele sulle donne e sulla riproduzione? O se il professore di pedagogia parlasse delle idee ´oscuranti´ di J. Jacques Rousseau che affermava che l´educazione delle donne doveva essere relativa all´uomo e che erano gli uomini a decidere cosa esse meritavano o meno? Che potrebbe accadere se in una lezione di biologia si parlasse delle teorie dello scienziato tedesco Moebius che asserì che le donne avevano il cranio più piccolo degli uomini perché lo sviluppo mentale era in assoluta opposizione allo sviluppo dell´apparato genitale e per questo motivo le capacità di una donna non potevano ampliarsi come quelle maschili in quanto i suoi organi riproduttivi si sarebbero paralizzati e lei sarebbe diventata un androgino inutile e ripugnante? Perché ad un certo punto della storia la donna si è ritrovata ad essere in una posizione secondaria pur avendo un ruolo primario nella riproduzione?
Questo libro, attraverso un nuovo excursus della storia umana, che va dalle società egalitarie alla rivoluzione femminile, e dove talvolta vengono messi in discussione protagonisti della storia a tutt´oggi indiscussi, intende narrare una ´storia delle donne´ per integrare un percorso di ´storia di genere´ alla ´storia generale´. La speranza è che questa sinergia di conoscenze formi le donne e gli uomini futuri ad un armonioso rispetto e ad una fruttuosa relazione basata sull´interazione positiva delle loro diversità.