S'òpera
Figura tra le più affascinanti e misteriose del banditismo gallurese di fine Ottocento, nato da famiglia di pastori e lui stesso pastore, ma anche abile muratore, umile bracciante ed impareggiabile solutore di nimistai, "Laìcu Roglia" entra ancora vivente nella leggenda, e la morte sopraggiunta ad appena quarant´anni ne consacra definitivamente il mito. E´ il tradizionale bandito gallurese, che uccide per vendetta e mai per fini di lucro: si dà alla macchia per non affidarsi ad una giustizia che lo ha tradito, perchè non ha saputo - o non ha voluto - dargli ascolto quando lui era soltanto una vittima. La legge, a questo punto, per "Laicu", diventa il suo fucile. Ma quando ritiene di aver portato a termine la propria missione, con l´eliminazione o la dispersione dei suoi principali nemici, non commetterà più un´azione delittuosa. E non solo: durante la sua lunga latitanza (dal 1881 al 1896), eccettuati grosso modo i primi cinque anni, lavorerà onestamente e si dedicherà con successo alla composizione amichevole delle liti tra i pastori della sua terra.
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