Àteros piessignos

S'òpera

Quale avamposto d´Italia, la Sardegna ebbe un ruolo di primo piano nel corso del secondo conflitto mondiale. Per via delle sue importanti basi militari conobbe gli orrori dell´assedio e della guerra in casa. Nell´attesa della paventata invasione dell´Isola, si compì il più vasto programma di fortificazione ed armamento che la storia della Sardegna ricordi. Agli ordini del Generale Basso 180.000 uomini attesero l´arrivo degli Alleati, preparandosi per una battaglia che fortunatamente non ci fu. La loro presenza non fu vana, poiché proprio dalle loro file trovò alimento il risorto Esercito Italiano. La tragedia dell´Armistizio, oltre a dividere le coscienze ed il paese, separò anche i Sardi. Non pochi aderirono alla Resistenza, trovando il martirio a Sutri, alle Fosse Ardeatine nei lager nazisti. Altri, inseguendo con non minori motivazioni un ideale di Patria, combatterono nelle file della Repubblica Sociale. Alcuni militarono in una compagine etnica: il Battaglione Volontari di Sardegna "Giovanni Maria Angioy", che della mitica Brigata "Sassari" ereditava i colori delle mostrine: il bianco ed il rosso della Bandiera Sarda. Ricorrendo ad un´imponente documentazione d´archivio pressoché inedita, il volume ricostruisce la storia dell´Isola assediata: il suo formidabile sistema difensivo, le grandi battaglie aeronavali, la guerra sottomarina, l´epopea dei più bei reparti della Regia Aeronautica, i combattimenti aerei, i bombardamenti angloamericani, gli scontri con i Tedeschi dopo l´Armistizio, la vicenda della Corazzata "Roma", ma anche il ruolo dei Sardi nella Repubblica Sociale e nella Guerra di Liberazione.
Illustrato con numerosissime fotografie in b/n e a colori provenienti dagli archivi degli Stati Maggiori dell´Esercito, della Marina e dell´Aeronautica, dai più importanti archivi statunitensi, inglesi e tedeschi.