Àteros piessignos

S'òpera

A partire dalla seconda metà dell´800, la società sarda si trova, finalmente, per la prima volta, proiettata verso un futuro di cambiamento e progresso. Sebbene ricca di materie prime e di forza lavoro, tuttavia, la Sardegna rimane per decenni ancorata a schemi economici e di sviluppo arretrati, frutto di secoli di rapine e ruberie, ostaggio di una forma mentis che vede nel lavoro e nel profitto non una possibilità di riscatto, ma un vile dissentire dal solco tracciato dalla tradizione.
Nel volume vengono tratteggiate le tappe fondamentali dello sviluppo industriale in Sardegna. Uno sviluppo, chiarisce subito l´autore, tormentato e incompleto, segnato da mancanza di prospettive, da pastorie burocratiche, da scelte a dir poco bizzarre. Eppure, nel buio, si intravede una luce, costituita soprattutto da un manipolo di imprenditori che credono di poter ancora riscattare la loro terra - natia o di elezione - dalla miseria endemica. Un percorso, quello delineato in questo lavoro, che giunge fino ai giorni nostri, ad un´epoca di grande cambiamento, al quale necessariamente ci si dovrà adeguare, per non perdere l´ennesimo treno dello sviluppo.