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Storia del porto di Bosa e dell´isola Rossa

il faro e la torre
Storia del porto di Bosa e dell´isola Rossa - Gerardo Severino, Carlo Delfino editore & C. (2016)

Autore/es Gerardo Severino
Editore Carlo Delfino editore & C.
Editzione Sassari, Cabudanni 2016
Pàginas 240 (pintadu)
Collana Paesi, città, regioni
Genia Sagìstica
Suportu Pabìru 
Prèsu € 20,00
Presentada Luigi Mastino
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

Per chi giunge dalla Strada Statale che scende dalla Planargia di Suni, la città storica di Bosa si presenta, all´improvviso, in parte arroccata intorno al colle d Serravalle nel borgo medioevale che risale all´epoca della signoria malaspiniana, ed in parte distesa nell´ampia pianura fluviale. Il centro antico, il Castello, il fiume Temo sono gli elementi caratterizzanti, distintivi del paesaggio urbano così diverso da quello stereotipo - scriveva Antonio Romagnino - di una Sardegna di pietra e di vento. Viceversa, per i pescatori che giungono dal mare, la costa di Bosa si riconosce immediatamente dalla foce del fiume, dal porto, dalle Torre e dal Faro, posti - questi ultimi - sulla sommità di quel grande e nudo scoglio tufaceo che è l´Isola Rossa. Ed è proprio l´Isola Rossa - al centro del delta fluviale - l´elemento di raccordo di questa ampia ricerca storica. L´autore racconta, in questo libro, come negli anni l´uomo sia intervenuto, più o meno consapevolmente ed opportunamente, in questo ambiente oltremodo delicato, al margine del delta fluviale, poi dell´estuario, allora quasi ostruito per la presenza di un´altra isola perduta, quella sulla quale sorgeva la chiesa di San Paolo Eremita. I manufatti si sono in ogni caso congiunti con l´ambiente naturale ed anche se ne hanno alterato la fisionomia, sono - nel tempo - andati integrandosi pienamente con esso. L´Isola Rossa non è più veramente un´isola e progressivamente si è andata unendo e confondendo con la terra ferma. Un incrocio raro per la Sardegna: spiaggia, fiume, isola, rocce, mare che sotto i nostri occhi si modificano costantemente e inesorabilmente nella loro essenza e fisionomia. L´uomo ha agito in questo spazio circoscritto, in questo tratto di costa vulcanica, in maniera continua nel tempo inseguendo i propri sogni, cercando risposte alle sue più svariate esigenze, nella forse illusoria speranza di piegare ai propri fini la natura. Ma tant´è. E la storia in questo caso, con le sue vicende, i suoi vissuti, le sue stratificazioni ci aiuta - se non a comprendere - almeno a interpretare.

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