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Usini. Ricostuire il passato

una ricerca internazionale a S´Elighe Entosu
Usini. Ricostuire il passato - Maria Grazia Melis, et al., Carlo Delfino editore & C. (2010)

Autore/es Maria Grazia Melis
et al.
A cura de Maria Grazia Melis
Illustradore/es Romana Cappai
et al.
Editore Carlo Delfino editore & C.
Editzione Sassari, Nadale 2010
Pàginas 316 (pintadu)
Genia Ispetzialìstica
Suportu Pabìru 
Prèsu € 38,00
Presentada Giuseppe Achenza
Alberto Moravetti
Limba de publicatzione

  Àteros piessignos

S'òpera

Questo volume costituisce il bilancio preliminare di un Progetto di ricerca voluto dall´Amministrazione comunale di Usini e coordinato da Maria Grazia Melis, docente di Paletnologia presso l´Università di Sassari, e da André d´Anna del CNRS -UMR 6636-Lampea, personaggio di primo piano nel panorama degli studi della preistoria europea. Il fine dichiarato del Progetto era quello di «ricostruire il passato» di Usini attraverso l´analisi dei dati disponibili, del censimento capillare delle emergenze archeologiche del territorio ed in particolare sui risultati dello scavo delle domus de janas della necropoli di S´Elighe Entosu.
Il volume, curato da Maria Grazia Melis, di 285 pagine corredato da 112 figure e numerose tabelle e documenti informatici, è composto da cinque capitoli per complessivi 26 contributi di studiosi italiani e francesi: nove, compreso quello delle Conclusioni, si devono alla stessa Melis per un totale di 109 pagine; un articolo è opera di André d´Anna, Jean Louis Guendon, Florian Soula, due sono a doppia firma mentre i rimanenti 14 lavori sono individuali. Si contano 18 autori, in gran parte giovani studiosi, dato, questo, che costituisce uno dei tanti pregi dell´opera. L´arco cronologico abbraccia un periodo compreso fra il Neolitico e il Medioevo con una netta prevalenza della parte preistorica. Il volume si apre con una documentata e serrata storia degli studi del territorio di Usini (Maria Grazia Melis) che, partendo dalle esili e generiche notizie dell´Angius (1833) e del Taramelli (1940) -indicative di un´area per lungo tempo ai margini della ricerca archeologica -, testimonia dell´interesse crescente, a partire dagli anni ´60 del Novecento, da parte di numerosi e qualificati studiosi. Fra gli altri vengono ricordati Editta Castaldi (1969, 1975) per le ricerche sulle domus a prospetto architettonico, Èrcole Contu per le notizie sulle necropoli di S´Elighe Entosu e Molineddu, Giuseppe landa per lo studio della domus di Santa Caterina, Giovanna Meloni per un quadro generale sull´ipogeismo del territorio nell´ambito del più ampio contesto della Sardegna centro-settentrionale. A Franco Germana si deve poi l´analisi dei resti scheletrici rinvenuti nell´ipogeo di S´Iscia e sas Piras (1973, 1980, 1995), mentre di Fulvio lo Schiavo si segnala lo studio dell´importante ripostiglio di bronzi nuragici di S´Adde s´Ulumu (1985-86, 2009).
Inoltre, apprezzamento viene poi riconosciuto a Giampiero Sanno, «un appassionato cultore di storia e tradizioni locali», autore di una utile sintesi dei risultati delle ricerche condotte dal Gruppo Culturale Usinese (1992). In questo studio vengono realizzate carte di distribuzione con l´indicazione di 42 siti prenuragici, 25 nuragici e 24 di età punica-romana-medievale: un lavoro realizzato «con rigore e metodo».
(dalla presentazione di Alberto Moravetti)

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