S'òpera
L´analisi del prodotto architettonico non permette di comprendere l´opera progettata nella sua completezza e per fare ciò è necessario analizzare i processi progettuali che hanno spinto gli architetti, nei millenni, a trasformare dei codici cultuali in elementi plastici. Nel libro "Echi ancestrali" il prodotto architettonico viene analizzato nella sua fase embrionale quando le idee del progettista non sono ancora commutate in volumetrie e pertanto lo studio approfondisce gli elementi cultuali del periodo storico in esame che servono da supporto all´architetto per realizzare quel primo schizzo che con il passare del tempo e del lavoro diventerà il progetto vero e proprio. Questo metodo d´analisi permette di penetrare all´interno dei codici progettuali e di analizzare le conseguenti opere non più come misteriche, come molte trasmissioni televisive o riviste di settore riportano, ma con quel fascino aggiunto che permette di abbinare alla lettura della sintassi compositiva e del linguaggio architettonico il codice esoterico o più semplicemente l´idea iniziale alla quale si sono rifatti i progettisti. Questo nuovo metodo di lettura permette, per esempio, di dare una nuova interpretazione alla simbologia presente a Newgrange in Irlanda o nel tempio di Amon a Naga nel Sudan dimostrando come la filosofia progettuale degli architetti sacerdoti del Neolitico usi un linguaggio che sarà utilizzato anche nei periodi successivi e come il mondo di allora vivesse già la tanto contestata globalizzazione. Tali teorie prendono corpo dall´analisi dei siti del Neolitico, segnalati alla Soprintendenza di Sassari dallo stesso autore, presenti nel comune di La Maddalena che nel 2009 sarà la sede del prossimo G8. Inoltre la ricerca si spinge ulteriormente in là dando una nuovissima interpretazione progettuale sulla forma piramidale arrivando, con un ulteriore passaggio, a definire la piramide egizia come la rappresentazione simbolica del Maat.
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