The work
Dalla prefazione dell´autore Oggetto del nostro studio è il campidanese settentrionale, quale risulta dai canti tradizionali dell´oristanese, e dalle parlate locali. Nell´approccio al nostro lavoro, abbiamo cercato di ´conoscere la struttura psicologica (Wagner)´, lo spirito della gente, per capire come nascono e si sviluppano all´interno di una lingua i sentimenti e le emozioni. Siamo partiti dallo studio delle parole e siamo passati alla ricerca degli atteggiamenti mentali, dei modi di dire e di vivere, che sono alla base di ogni cultura. Da qui il titolo di questo lavoro. Il modo migliore per procedere ci è sembrato quello del commento ai singoli testi, alla maniera delle classiche antologie, a cui ci ha abituati la scuola. Tuttavia, per facilitare la lettura e la comprensione dei canti, abbiamo ritenuto cosa utile anticipare alcune regole fonetiche e grafiche di carattere generale, sulla lingua, attraverso lo studio di alcune glosse dell´area oristanese-arborense, in particolare per quanto attiene alla palatalizzazione. Presentiamo anche un prospetto del nostro alfabeto, un confronto del campidanese di Oristano con quello meridionale, di Cagliari, e la flessione dei verbi più significativi dal punto di vista lessicale e fonologico, insieme con alcune note sulla natura e la genesi dei nostri canti, mutos e mutettus. Essendo popolari, questi canti riproducono spesso l´oralità dei parlanti, ma noi abbiamo voluto anche un riscontro con l´uso quotidiano delle singole glosse, e in funzione di ciò abbiamo ascoltato con molta attenzione la viva voce degli abitanti locali, che ce li riferivano, onde riprodurre fedelmente la struttura del periodo e la pronuncia esatta delle lettere. Ma, fatta eccezione per alcuni grafemi particolari (che abbiamo illustrato insieme agli altri nell´alfabeto), non siamo ricorsi alla grafia fonetica. Rileviamo quindi una situazione di fatto, senza entrare nel merito delle cause storiche o geografiche che possono aver causato tanta variabilità di pronunce e di parole nell´area oristanese-arborense. Le note, sotto i canti, sono messe in bella evidenza, e, insieme ad alcuni argomenti, relativamente lunghi (come la messe, sa domu, il riso sardonico, l´intreccio, l´anno sardo, le classi sociali nel periodo giudicale, le origini di Siamaggiore, i tribunali nel giudicato d´Arborea), possono essere lette o sorvolate, a seconda della sensibilità culturale di ciascun lettore. Il nostro, infatti, non è un libro da leggere dall´inizio alla fine, come si fa con un´opera narrativa. Proprio a questo scopo abbiamo elencato, all´inizio, i vari argomenti nell´indice analitico, dove il lettore potrà scegliere seguendo il proprio interesse. Alla fine, poi, abbiamo fatto un glossario delle voci, e una raccolta dei modi di dire dell´oristanese, presenti e non nel testo, con rimando, quando è stato possibile, alle rispettive sezioni, in cui si struttura l´opera. Le abbreviazioni, poche e comprensibili, sono in genere spiegate in corso d´opera.
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