L'opera
”Diavoli"! Era con questo appellativo che i soldati della Brigata Sassari venivano chiamati dai nemici. "Diavoli rossi", perché il terriccio del Carso colorava le loro divise. In realtà, quei giovani sardi chiamati a combattere lontano da casa tra il 1915 e il 1918 erano per lo più persone semplici: contadini, pastori, ladri di bestiame. In battaglia, però, diventavano capaci d’imprese incredibili, sprezzanti del pericolo e della morte. Forse, dietro la "ferocia" irriducibile dei fanti sardi, vi era un profondo e particolare senso dell’onore, il timore che potesse giungere nel loro paese la voce che in guerra si erano comportati da vigliacchi; oppure l’inconscio desiderio di dimostrare il proprio valore a chi li aveva sempre disprezzati, una sorta di rivalsa verso uno Stato Centrale da cui si sentivano trascurati. L’audacia dei "sassarini" è diventata una leggenda, che dopo oltre cento anni si rinnova ancora con la partecipazione dei reggimenti e dei reparti della Brigata a numerose operazioni internazionali volte al mantenimento della pace. Ovunque abbiano operato, dal Kosovo all’Iraq, dall’Afghanìstan al Libano, i soldati della "Sassari" si sono sempre fatti apprezzare per la loro grande professionalità, l’esemplare correttezza e l’innato senso del dovere.
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