L'opera
C´è un uomo che passeggia sul Gianicolo, fischiettando. Roma si trucca allo specchio, stanca, confusa. Martina ha dieci anni e tutta la vita davanti; Alessio è più calmo, metodico, un sognatore. Alice è curiosa. Di Virgilio non si sa molto. Sono quattro bambini che si ritrovano per caso al Bambino Gesù, chi con delle farfalle nello stomaco, chi con delle palle cattive da togliere. C´è una mascotte a forma di infermiere con le ali che vola in sala operatoria con i bambini, serve per rendere tutto una storiella, come quella di Tigro, dipinto sulle pareti delle camere. Ma qualcosa non torna. È come se tutti sapessero già come andrà a finire. Gli adulti pensano che i bambini siano ingenui, ignari di quello che accade, capaci solo di fantasticare. Ma lo sanno i grandi che sono loro i primi a fingere, a mascherarsi? E i bambini cosa avrebbero preferito? Loro cosa avrebbero detto? Quella risposta nessuno la sa: vaga sola, disperata, senza tomba, fra le strade. Quattro note echeggiano nella capitale. Ora è il momento di dire la verità, quella che sanno sempre solo gli altri. Il tempo è scaduto, il sipario è aperto. Sono diventati grandi troppo presto, quei bambini. E nessuno ha più voglia di giocare.
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