L'opera
Nove storie sommerse di bassifondi e periferie sterminate, dai porti del mediterraneo fino alle lagune del nord Europa, con visioni africane. Racconti che rubano il tempo a sax, tamburi e giri ostinati di bas-so. Storie dettate dalla musica: «Ogni musica, evoca immagini, in chi ascolta … chi riesce, a immaginare Toro Seduto che guida le truppe, e Custer laggiù in fondo, e le urla dei morenti - con La Primavera, in sottofondo?». Così Sergio Atzeni - l´energia dei trent´anni - danza il proprio rito di iniziazione al mestie-re di scrittore. Batte e conta i passi e il tempo di un rigoroso lavoro di parola dove si fondono rhythm ´n´ blues, rock, fumetto, pop music, slang criminale, jazz e giovani vite randagie. La carica progettuale, il respiro della prosa, le coordinate poetiche sono già quelle dell´imminente e grandiosa stagione roman-zesca: dall´Apologo del giudice bandito a Il quinto passo è l´addio. Un capitolo indispensabile alla lettura del romanzo-Atzeni, in una veste critica che ne illustra le pieghe più nascoste.
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