L'opera
Gli affacci a mare trascurati di Cagliari, nelle fotografie a colori di Pierluigi Dessì, i paesaggi attraversati e abitati dalle nuove infrastrutture, campionati in bianconero da Salvatore Ligios, i margini instabili degli insediamenti turistici della Gallura, nei colori di Giuliano Matteucci, nonostante le differenze di luogo e di sguardo sembrano avere più cose in comune di quelle che presentano a prima vista. Mostrano gli effetti di lunghi abbandoni, la criticità di imprevisti accostamenti, lo stridore di inaspettate collisioni, la pervasività di nuove colonizzazioni, riguardano, più che i centri, i bordi, i margini, gli interstizi, gli scarti, i ritagli, luoghi dove avviene, dove sta per avvenire e dove può avvenire la trasformazione. Luoghi che in definitiva sono capaci di parlarci in modo chiaro ed esplicito di quello che sta accadendo ai nostri paesaggi e alle nostre città e di ispirare le nostre riflessioni mettendoci di fronte alle criticità senza farci perdere di vista le potenzialità della condizione contemporanea (dalla introduzione di Giuseppe Vallifuoco)
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