L'opera
Sicché sono più comunista di quanto mia figlia non riesca a credere. E anche di quanto non credessi io stessa. [...] Mi capitava spesso di sorprendermi a ripensare ai bei tempi della mia vita, quando ero giovane e lavoravo col sudore della fronte, quando preparavo ricchi pranzi in famiglia e andavo in villeggiatura, ma mai e poi mai mi era passato per la testa che questo volesse dire essere comunista. La Romania di Ceausescu e quella di oggi, in una disputa che, forse, non vedrà mai un vincitore. Il passato è sempre migliore del presente, e se sia colpa di una memoria che ci vuoi salvare non è dato sapere, così come sfuggono le ragioni di chi non è malato di nostalgia. Ciò che invece non sfugge è l´abilità di Dan Lungu nel tratteggiare con misurata leggerezza atmosfere lontane nel tempo (anche se di una lontananza solo percepita, che di anni ne sono passati pochi), situazioni distanti in cui sempre, comunque, emerge il popolo romeno, la gente, la sua capacità di vivere in ogni caso. Con uno stile colloquiale che non cede mai alla sciatteria, con ironia e fantasia di aneddoti, Lungu ci trascina in una nazione che è più vicina di quanto pensiamo, e ci regala il suo sguardo lieve su temi che altrimenti rischiano ben altra gravita.
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