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L'opera

Cosa si intende per età moderna in riferimento all´Europa? Questo interrogativo apre immediatamente due ordini di problemi, uno di carattere più specifico, uno di carattere più generale. Il primo ordine di problemi riguarda la profondità della prospettiva storica che si assume come propria della storia moderna.
Il secondo attiene allo stesso concetto di ´moderno´, sempre controverso in verità, e oggi più che mai.
Qualche osservazione, anzitutto, sulla questione della definizione temporale o durata dell´età moderna. La storiografia italiana intende per tale il periodo tra il Rinascimento e la Rivoluzione francese, compresi o meno i suoi sviluppi napoleonici. Più rigidamente, sono spesso assunti come significativi un termine a quo, il 1492, anno della scoperta dell´America, ed un termine ad quem, il 1789, anno dell´ inizio della Rivoluzione francese.
Fuori d´Italia, invece, si intende normalmente per età moderna il periodo compreso tra la seconda metà del Quattrocento e il primo Novecento. Di età contemporanea si parla infatti soltanto in riferimento alle ultime due-tre generazioni, e cioè agli ultimi sessanta-settant´ anni. Nei paesi anglosassoni e d´area germanica si usa però anche ripartire l´età moderna – nell´ anzidetta seconda accezione – in una «prima storia moderna» (early modem history), che giungerebbe sino al Settecento, e in una seconda e più recente storia moderna, che comprenderebbe essenzialmente l´Ottocento e il Novecento sino alla Prima guerra mondiale (1914-1918).
In ogni caso si tratta di scelte convenzionali, operate sulla base di motivazioni più o meno fondate, e che lasciano di fatto ad ogni singola specializzazione storiografica (storia politica, storia economica, storia delle idee, etc.) di definirsi i termini temporali della propria specifica ´modernità´.
Al di là delle convenzioni nazionali e delle segmentazioni della ricerca resta tuttavia vero che il concetto di un´età moderna nasce e si afferma in rapporto ad alcuni processi ed avvenimenti che sembrano segnare una trasformazione più radicale e tendenzialmente generale della società europea.