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Mario Antonio e gli altri

1938, Monserrato: le carte dell´OVRA raccontano come 80 anni fa un gruppo di giovani sfidò il regime fascista!
Mario Antonio e gli altri - Marco Sini, Condaghes (2021)


Autore/i Marco Sini
Editore Condaghes
Edizione Cagliari, Settembre 2021
Pagine 144 (illustrato)
Collana Quaderni
Genere Saggistica
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 12,00
Introduzione Marco Sini
Lingua di pubblicazione Italiano

  Maggiori informazioni

L'opera

Nel 1936 ha inizio la vicenda che ha come protagonisti un gruppo di giovani monserratini che si opposero alla dittatura fascista.
I loro “leaders” Mario Corona, noto “Fidellinu” e Antonino Tinti, noto “Sceriffo”, avevano rispettivamente 20 anni e 17 anni, più o meno questa era anche l´età degli altri ragazzi “sovversivi” che erano stati accusati di voler “attentare all´unità nazionale”.
Questa non è una “storia minima” e non è neanche una “storia locale”, o non è solo una storia locale “monserratina”. Antonio e Mario insieme agli altri giovani che con loro hanno operato come “gruppo” nella seconda metà degli anni ´30 del ‘900, forse anche al di là delle loro intenzioni, hanno scritto una pagina di “grande storia” e di “Storia senza confini geografici circoscritti al villaggio di appartenenza”.
La ricostruzione della vicenda del gruppo dei giovani antifascisti monserratini è stata resa possibile grazie all´utilizzo delle fonti archivistiche (le carte dell´OVRA) e delle testimonianze dirette dei protagonisti, scritte e orali, che sono state raccolte nel tempo.

«I fascicoli nominativi dell´OVRA per ciascun confinato monserratino contengono i carteggi tra autorità di polizia e Podestà dei Comuni di destinazione dei confinati.
Parte della dirigenza politica di governo nell´ultimo ventennio ha teso a sminuire il carattere oppressivo del regime fascista, arrivando addirittura, come fece, Berlusconi da capo del governo nel settembre del 2003 che contrappose alla “dittatura sanguinaria di Saddam Hussein” una improbabile dittatura «buona» di Mussolini e definì il confino “una villeggiatura”.
A tale proposito ricordo quanto mi aveva raccontato un amico, nipote di un confinato monserratino del 1935. Quando in TV Berlusconi pronunciò quella frase, sua madre, figlia del confinato, pianse e ricordò il dramma di suo padre e della sua famiglia. Che il confino fu tutto tranne che un periodo di villeggiatura ce lo dimostra in termini emblematici anche una disposizione che il Podestà di Rocchetta Sant´Antonio ing. Francesco Castelli impartisce per iscritto a Dessì Giuseppe di Amedeo.»


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