L´amore per la natura, il confronto con l´altro, il valore delle tradizioni nel nuovo romanzo di Giacomo Revelli
Bedè ha sempre amato i suoi campi, l´orto con le olive, i terrazzamenti che coltiva in quell´angolo di Liguria che gli uomini e Dio pare abbiano dimenticato. Ogni mattina si alza presto e si inventa mille scuse per portarsi dietro i figli e cercare di contagiare loro il rispetto per la natura e per il lavoro degli avi. Ma, come quasi tutti i giovani, sembra siano più impegnati. a crearsi un futuro altrove, a studiare…
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Bedè ha sempre amato i suoi campi, l´orto con le olive, i terrazzamenti che coltiva in quell´angolo di Liguria che gli uomini e Dio pare abbiano dimenticato. Ogni mattina si alza presto e si inventa mille scuse per portarsi dietro i figli e cercare di contagiare loro il rispetto per la natura e per il lavoro degli avi. Ma, come quasi tutti i giovani, sembra siano più impegnati. a crearsi un futuro altrove, a studiare… Per Bedè è un vero dramma, perché, con il trascorrere degli anni, il peso che deve sopportare diviene sempre più faticoso. Tutto cambia una mattina quando, nei suoi terreni, Bedè incontra un uomo, uno straniero. Al principio non si capiscono affatto, parlano lingue così diverse… ma Bedè, invece di cacciarlo, pian piano comincia a coinvolgerlo nelle attività del podere: potano, innaffiano, diserbano, ricostruiscono i muretti, concimano. I loro idiomi sono lontanissimi, eppure si comprendono perfettamente perché, quasi da subito, cominciano a dialogare grazie alla potenza della ´lingua della terra´. E tutto sembra filare liscio, finché qualcuno non si accorge della presenza del giovane. La famiglia del contadino, come i vicini, le autorità, tutti cominceranno a interrogarsi sulla vicenda e Bedè dovrà fare una scelta molto difficile.
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