Delitti, furti, grassazioni, rapimenti, un repertorio completo, esaustivo, su tutti i crimini commessi nel ducato di Mandas dal XV al XIX secolo.
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L'opera
Come ogni viaggio nel passato, l´itinerario che Umberto Oppus propone nei secoli del Medioevo e dell´Età Moderna sarda, in questo saggio dedicato alla storia della giustizia ducale, è un invito alla scoperta. In pagine dense di fatti e personaggi della nostra storia comune, l´autore offre al lettore quanto serve per conoscere la giustizia nel ducato attraverso le migliaia di documenti consultati negli archivi italiani e spagnoli. Un nuovo studio inserito nel più ampio contesto dell´amministrazione della giustizia in Sardegna tra il XV e il XIX secolo. Nella lunga rievocazione l´attenzione si sofferma sui crimini e sull´identità dei responsabili, autori spesso di fatti di sangue ma anche di furti, grassazioni, contese su proprietà e sconfinamenti di pascolo, di bardane rimaste tristemente celebri nei paesi che componevano il ducato e, in particolare, quelli della Curatoria di Seurgus, Barbagia di Seulo, Barbagia di Ollolai, Terranova (l´attuale Olbia) e Sicci (oggi Dolianova). Nel lungo elenco di misfatti riproposti il delitto non sembra una scelta sporadica ma una pratica costante. Uccisioni con lo schioppo o con rasoiate, vendette incrociate a fucilate e spietate bardane hanno lasciato una lunga scia di sangue nei lunghi secoli di vita del feudo. Ogni villa, in ogni secolo preso in esame es otto qualsiasi feudatario, ha sperimentato – oltre al peso di una fiscalità insopportabile – la ´ribellione´ di uomini attratti dal crimine. Un quadro fosco, che ci illustra un´isola in preda al disordine sociale, in cui l´indice dei crimini era spaventosamente alto.
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