"La Pantera di Bultei": a tu per tu con Roberto DeriuRassigna de imprenta | Lun, 18 Freàrgiu 2019 Intervista a Roberto Deriu La Pantera di Bultei è un romanzo che cela un messaggio profondo. Perché ha scelto come protagonista un ragazzo e non un adulto? Penso che un libro come La Pantera di Bultei sia letto dai giovani con la curiosità di capire se stessi in relazione ad un mondo che vivono con apprensione. È un antidoto all´ansia di essere giovani, e un invito a vivere l´intensa avventura di diventare adulti senza timore. Così dovrebbe essere ogni giovinezza felice: audace tra le paure del mondo. Nel suo romanzo tutto ha inizio a Roma. Quanto, dei ´mali´ dell´uomo di cui parla nel suo romanzo nasce da questa città? Roma è il mondo, ma quello visibile. È ciò che tutti conoscono e vedono, forse è la nostra vita vissuta in modo conformista ed inconsapevole. A Roma il romanzo oppone la Sardegna, che viceversa può simboleggiare il mondo invisibile e ignoto dei valori più profondi della civiltà umana, il senso delle cose. Ma l´origine del Male non è nei luoghi, ma dentro l´Umanità stessa: ´Rifletti, rifletti, che il male della vita è in te´, ha scritto Sofocle. La Pantera di Bultei, nel suo romanzo, sembra assolvere al ruolo di angelo vendicatore e purificatore della società. Perché ha scelto proprio questo animale? Sulla definizione di angelo non sono sicuro, ma certo non ha vendette da compiere. La pantera è un animale che da sempre mi affascina, per la sua solitudine e la sua eleganza. È probabilmente il contrasto tra l´apparente ferocia e la sua grazia seducente che mi ha convinto ad eleggerla strumento della Verità. Il successo del libro è probabilmente il suo: del suo nome e della sua immagine, uscita dalla feconda matita di Manuelle Z. Mureddu, autore della copertina. Il suo lavoro in politica le avrà permesso di conoscere i meccanismi che ruotano intorno al potere politico. Quanto le è servito tutto ciò per scrivere il suo libro? Forse il mio viaggio dentro il potere mi lascia l´impressione dell´inevitabilità di esso... lo hanno scritto i grandi sociologi dell´elitismo, che il potere ha leggi ferree... e forse è lo stesso potere ad essere una cogente necessità delle comunità umane. Le società anarchiche restano purtroppo delle utopie che mai hanno potuto evolversi da sperimentazioni in vitro a modelli storici di consolidata funzionalità. Il potere è una forza trascinante, come un´inondazione o una colata lavica; innesca processi rivoluzionari che ci travolgono e ci inghiottono. Il potere è un favoloso Dedalo che costruisce il labirinto dove siamo gettati insieme a milioni, miliardi di nostri simili. La Pantera di Bultei vorrebbe insegnarci la via per uscire da quel labirinto nel quale il potere tenta di abbandonarci. Il suo romanzo è stato definito il libro della ´postverità´. Che cosa intende con questo termine? Gli Oxford Dictionaries hanno eletto ´post-truth´ parola dell´anno per il 2016. In Italia, nello stesso periodo, vi è stata un´esplosione dell´uso di tale concetto, che ancora oggi continua a diffondersi ed intensificarsi. Ma il suo primo utilizzo documentato avvenne nel 1992, da parte del drammaturgo serbo-americano Steve Tesich, autore di un articolo uscito sulla sulla rivista statunitense The Nation. Tesich prefigurava l´indebolimento della funzione critica della libera stampa e un prevalere di tesi propagandistiche provenienti dal governo: «noi, come popolo libero, abbiamo liberamente scelto di voler vivere in una specie di mondo post-verità». Un tema vivo in realtà da sempre, che ha fatto discutere i fautori radicali della democrazia liberale sulla necessità di individuare nel diritto alla conoscenza di un vero e proprio diritto umano. Oggi la difficoltà di distinguere il vero dal falso, l´accaduto dall´immaginato, il genuino dal contraffatto, è divenuta forse l´ostacolo più pericoloso per il corretto funzionamento di una democrazia liberale. La Pantera di Bultei si schiera con chi difende il diritto di ciascuna persona a conoscere per deliberare. Nel suo libro i personaggi sono alla ricerca di un misterioso libro che sembra possa salvare o, nelle mani sbagliate, distruggere il mondo. Se questo libro esistesse realmente, a suo parere, cosa si ritroverebbe scritto al suo interno? Quel libro esiste. Siamo noi a leggerlo e scriverlo, ogni giorno della nostra vita. A cura di Sara Ferri thrillernord.it |
|
Italiano Sardu English | Home page SBS Archìviu Librerias fidutziàrias Novas Cuntatos RSS |
© 2008-2024 Sardinia Multimedia, Totu sos deretos sunt reservados | Nodas legales | Privacy | Créditos | Mappa de su situ |