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Il romanzo italiano di Tirotto

Press review | La Nuova Sardegna | Fri, 17 September 2004
CASTELSARDO. Il secondo appuntamento autunnale della rassegna ´Librincastello´ è stata l´occasione per affrontare ancora un volta il discorso della lingua sarda, che riaffiora prepotentemente nell´ultima fatica di Giuseppe Tirotto. ´La rena dopo la risacca´, è scritto tutto in italiano, dal punto di vista del protagonista, il quale stenta a contenere i propri pensieri che impetuosamente sgorgano in dialetto dalle pagine del romanzo. È la prima opera nella lingua nazionale dello scrittore castellanese, vincitore di numerosi riconoscimenti.
«Ho scritto in italiano anche per un motivazione un po´ polemica - ha dichiarato l´autore - scrivere in sardo ha significato sinora essere apprezzato ma non uscire mai da un ristretto circuito di appassionati e venir spesso snobbato da case editrici e media». Il romanzo, edito da Aipsa, inaugura la collana ´Is grogus´ curata da Nicola Tanda ed è stato definito un giallo-nero-thriller. Racconta la storia di un ragazzo «troppo giovane per gli eventi del´ 68 e troppo grande per quelli del ´77» che vive, in un´estate di transizione, una passione per una signora più matura che lo trasporta in un ambiente diverso dal quello a cui è abituato, più ´signorile´, nel quale il giovane tenta di celare le proprie umili origini, vergognandosi talvolta anche del proprio dialetto. Tutta l´opera scorre in una prosa che non si stenta a definire poetica, lasciando emergere, tra le righe del racconto, il Giuseppe Tirotto poeta mai domo.
E più che mai attuale è il discorso della poesia quando si è in presenza di una poetessa di spessore e come Annalisa Comes. La sua opera ´Ouverages de dames´, presentata in contemporanea con il romanzo di Tirotto, è una raccolta di 32 poesie più una, scritte nel ´99, di una sensibilità fuori dal comune. «La mia poesia parte dalla vita quotidiana - precisa la stessa autrice - da immagini concrete. Risponde a qualcosa che sento risuonare nella vita reale».
Donatella Sini


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