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Il passo del disprezzo

dai pascoli della Barbagia al carcere a vita
Il passo del disprezzo - Annino Mele, GIA Editrice (1996)

Autore/es Annino Mele
Editore GIA Editrice
Editzione Capoterra, 1996
Pàginas 256
Genia Sagìstica
Suportu Pabìru 
Prèsu € 14,72
Prefatzione Pietro Roncari
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

«Se potessi vederlo, saprei come combatterlo» supplicava il vecchio Santiago nella notte della sua drammatica lotta contro il pescecane. Anche Annino, con licenza poetica ovviamente, come Ernest Hemingway ne Il vecchio e il mare ha fatto l´esperienza di un duro combattimento contro un altro "mostro" quello che gli ha ghermito gli anni più belli.
Ma non si è arreso. Ripercorrere perciò, come ha fatto in questo diario-testimonianza II passo del disprezzo, gli anni della sua vita, da quell´alba di sangue al sigillo delle sbarre, ha significato per Annino voler vedere in faccia il "mostro" che ha insidiato tanto duramente la sua vita, rivisitare ideali e sconfitte, speranze e lacrime, fatica e liberazione. In definitiva ripercorrere il cammino degli anni per guardare in faccia alla vita e ritornare ad amarla.
«Se potessi vederlo...». Non è stato facile snidare il ´mostro´, dentro e fuori di sé, guardarlo in faccia per riuscire a combatterlo e vincerlo. Per Annino l´esperienza logorante della rivisitazione della vita e quella altrettanto impegnativa dello scrivere sono state mosse dall´unico desiderio di capire e aiutare a capire quegli anni, le dinamiche umane, culturali e sociali che li hanno condizionati.
Così è nato ´II passo del disprezzo´. Perché l´impresa potesse avere successo, c´è stato bisogno dell´aiuto di tanti dentro e fuori il carcere. Tanti che hanno creduto in questa impresa, non si sono sostituiti in nulla al protagonista ma si sono messi a disposizione di Annino per battere i testi, rimediare alle difficoltà espressive, assisterlo professionalmente affinché il suo desiderio potesse diventare realtà. Il lettore sappia di queste difficoltà, della volontà di lasciare che fosse l´autore ad esprimersi e perdoni inevitabili imperfezioni. A questa silenziosa cordata di compagni di viaggio di Annino va un grazie senza riserve.
Stessa gratitudine è doverosa nei confronti dei responsabili della Casa Circondariale di Busto Arsizio che hanno condiviso e favorito questo lavoro.
Al lettore una sola preghiera: lui pure ripercorra queste vicende, riconsideri l´esperienza umana di Annino con l´unico desiderio di capire. Riscoprirà un nuovo compagno di viaggio.
Pietro Roncari

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