L'opera
"Il mondo è un libro dove realtà e fantasia coesistono”, diceva il grande pittore espressionista Emil Nolde. Niente di più vero, se pensiamo alla raccolta delle novelle intitolata Chiaroscuro. Il titolo si rivela fortemente significativo. Sin dall’incipit dell’omonima novella, Grazia Deledda suggerisce che le luci e le ombre incombono sull’esistenza degli uomini, indipendentemente dal loro volere. Quelle luci e quelle ombre saranno in seguito mirabilmente descritte ne L’incendio nell’oliveto e costituiranno materia viva della narrativa deleddiana. (dall'introduzione) Nelle ventidue novelle della raccolta Chiaroscuro, tute ambientate in Sardegna, un'umanità dolente vive ai margini della società, in cui sembrano bandite anche le illusioni prima che si possano manifestare. In un susseguirsi di colpi di scena e di imprevedibili vicende, i protagonisti denunciano la loro fragilità e come canne al vento si piegano al destino e si abbandonano al ricordo di memorie ancestrali diventate consolatorie. Nell'attuale rivisitazione critica di tutta l'opera deleddiana Chiaroscuro si attesta serbatoio di immagini e temi per futuri romanzi.
Note
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