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Giardini storici di Sardegna



Giardini storici di Sardegna - Antonino Soddu Pirellas, Mauro Ballero, Sandhi Edizioni (2012)

Author/s Antonino Soddu Pirellas
Mauro Ballero
Illustrator/s Antonino Soddu Pirellas
Publisher Sandhi Edizioni
Edition Ortacesus, December 2012
Pages 136 (illustrated)
Genre Non-fiction
Format Paper 
Price € 15,00
Introduction Antonino Soddu Pirellas
Mauro Ballero
Release language Italian

  Further details

The work

L´idea di giardino è tra le più antiche e ricche di significati originati dalle culture millenarie che li hanno espressi.
Città ricche di giardini pensili, acque e valore sacro dell´albero risalgono alle prime testimonianze di scrittura (tavolette in argilla di Uruk, riferite alla Mesopotamia del III Millenio a. C., attuale Warka in Iraq).
Il giardino è la rappresentazione terrestre di delizia, bellezza e godimento dell´Eden della Bibbia, nel significato della parola greca paràdeisos con un albero immerso nella fecondità delle acque abissali (Ezechiele, 3I: 3 -I3) e con significato di vita e di conoscenza del bene e del male (Genesi 2 : 9).

Per la cultura islamica il giardino, jannah, è il luogo di delizie e premio per i beati, che avranno frutta abbondante e bevande da fonti sorgive (Corano XXXVII, 40 - 52). Questa caratterizzazione simbolica del giardino -paradiso di impostazione islamica viene ripresa nel ´300 dalla cultura umanistico - monastica dove il chiostro, nella sua composizione geometrica, è il luogo di meditazione con la centralità dell´acqua, come nell´ alhambra araba, che simboleggia la centralità dell´uomo, fulcro di ogni creazione. La Cina ha espresso nel giardino il grande patrimonio della sua cultura e le prime testimonianze sembrano risalire ad oltre 2000 anni a. C.
Ogni elemento è ricchissimo di simboli e diverso rispetto alla cultura occidentale; i percorsi sono rappresentazioni della vita dell´uomo e si snodano tra rocce e piccole montagne che emergono dalle acque (sansui) e creano infiniti microcosmi. La vita degli uomini è soggetta a continui cambiamenti: scorre come l´acqua e si rinnova come i ciliegi a primavera. I percorsi del giardino sono tortuosi e frastagliati, mai simmetrici ispirandosi alla pittura di paesaggio e all´equilibrio degli opposti (Yin e Yang)
Anche i templi con le loro linee curve sembrano creazioni in equilibrio con le forze della natura, come il bambù che si piega al vento impetuoso senza mai spezzarsi, oppure come il loto che rifiorisce dal fango inaridito anche dopo moltissimi anni di siccità.
Il giardino è stato forte di significati simbolici nella cultura occidentale ed ha influenzato l´idea costruttiva delle chiese paleocristiane; così lo stesso termine paradiso identificava l´area delimitata da colonne o porticati che portava all´atrio con al centro il cantharus della purificazione. Ancora oggi nella lingua sarda su cantaru sta ad indicare acque sorgive e copiose.

Il giardino, al pari di un´opera d´arte è carico di simboli e valori estetici che lo collocano in un ambito che non è solo di tecniche di giardinaggio e attività del tempo libero. La fruizione estetica e la simbologia sono necessarie per comprendere meglio l´arte dei giardini.

I giardini presentati in questo libro risalgono alla fine dell´8oo e sono interamente fruibili; un pregio rilevante della visita è che essi rivelano la cultura estetica, gli elementi botanici e la storia di chi li ha creati in percorsi piacevoli nella natura e bellezza dei luoghi.

Sarebbe sbagliato pensare che prima dell´800 non ci fosse l´idea del giardino in Sardegna; è verosimile invece che molte parti dell´Isola siano state considerate giardini naturali di bellezza o legati alla salubrità e al culto delle acque e percorsi di fede, come per esempio il parco di San Leonardo de Siete Fuentes.

Nell´ultimo scorcio del secolo sorgono l´Orto Botanico a Cagliari, il giardino Aymerich a Laconi, il parco di Badde Salighes a Bolotana e quello che abbiamo chiamato Isola Giardino a Caprera. Garibaldi nutriva un sentimento di profonda spiritualità verso gli alberi, tanto da dedicare un pino alla nascita della figlia Clelia e un "agacio" (Juniperus) che avrebbe segnato la posizione della sua futura e semplice sepoltura.
Attorno all´interesse per i giardini si rafforzano i rapporti interpersonali di Garibaldi con l´ingegnere gallese Benjamin Piercy (i due diventano compari) e con lo stesso Patrizio Gennari (che è invitato a Caprera per uno studio botanico dell´isola); anche Gaetano Cima collabora con Gennari per l´Orto Botanico a Cagliari e con il marchese Aymerich per il giardino e il palazzo a Luconi.
(Introduzione degli autori)

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