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Giuseppe Anedda



Giuseppe Anedda - Giovanni Sanna, et al., Grafica del Parteolla (2012)

Storia di un piccolo cagliaritano di Stampace diventato il più grande concertista di mandolino del mondo raccontata da se stesso e da chi lo ha conosciuto.

Author/s Giovanni Sanna
et al.
By Giovanni Sanna
Publisher Grafica del Parteolla
Edition Dolianova, April 2012
Pages 144 (illustrated)
Genre Non-fiction
Format Paper 
Price € 14,00
Presentation Gianni Filippini
Romano Cannas
Release language Italian

  Further details

The work

Giuseppe Anedda nacque a Cagliari il 1° marzo del 1912. Sposato con Benita Fanciulli, voce storica dell´Eiar (la Rai di oggi) ha avuto tre figlie: Rita, Marina e Giuliana, due generi, Pietro e Mario e sei nipoti: Emanuele e Valdimiro (oggi valenti concertisti di mandolino), Costantino (chitarrista e geologo), Maura, Matteo e Martina.
Qualche anno prima di morire ha scritto un´autobiografia dove racconta gli episodi principali della sua vita pubblicata all´inizio di questo libro. Giuseppe Anedda, Pippo per i familiari e per gli amici, ha tenuto 5.000 concerti in tutte le parti del mondo accompagnato dalle orchestre più prestigiose o dal pianista Franco Barbalonga, grande concertista e compagno prezioso, dando un contributo decisivo al riconoscimento del mandolino come strumento di grandi qualità sonore ed espressive.
Studioso appassionato, ha compiuto ricerche accuratissime nelle biblioteche e negli archivi dei Musei e dei Conservatori di mezza Europa riportando alla luce pagine straordinarie di letteratura musicale ed eseguendo brani originali di grandi autori come Vivaldi, Mozart, Haendel, Cimarosa, Hoffman, Pergolesi, Paisiello, Mahler, Prokofieff, Gervasio, Stravinskij e persino Beethoven che, durante un viaggio a Praga, scrisse alcuni brani per mandolino che dedicò alla contessa Joséphine de Clary. A lui, insieme al maestro Claudio Scimone direttore del Conservatorio Pollini di Padova, si deve la creazione della prima cattedra di mandolino di un Conservatorio italiano. Per lui, che al mandolino aveva dedicato tutta la vita, una gioia indicibile. Accompagnata da quella che lui definiva la più grande soddisfazione della sua carriera: "Dieci tra i più grandi concertisti del mondo sono stati miei allievi". Come spesso succede ai grandi, è morto dimenticato. Anche dalla sua Cagliari.
Questo libro nasce come gesto d´amore nei suoi confronti, vuole essere un atto di riconoscenza e nello stesso tempo, il tentativo di recuperare una memoria che appartiene alla parte più nobile e geniale di questa città. Dopo Padova in Italia altre città hanno istituito una cattedra di mandolino: L´Aquila, Napoli, Bari, Milano e Palermo dove il titolare è uno dei nipoti di Pippo Anedda, il maestro Emanuele Buzi. Uno dei sogni di Anedda era che, anche a Cagliari, i giovani potessero andare al Conservatorio per imparare a suonare questo strumento. Solo un sogno, per il momento.

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