The work
Esiste davvero l´anima? Sopravvive davvero alla morte del corpo conservando l´unità della coscienza, dell´io? Gli antichi ne erano pienamente convinti. Torri, Nuraghi, Ziqqurat e Piramidi testimoniano di una credenza irriducibile: l´anima è immortale e vive eternamente in un edificio ciclopico. Ogni edificio antico era, quindi, un luogo dell´anima. La convinzione era inscalfibile. Dagli egizi l´anima era chiamata Ba, i mesopotamici la chiamavano Dur, i nuragici, forse, Nur (luce). Successivamente dai greci fu chiamata Psychè. In un vertiginoso andare avanti e indietro nei millenni l´autore insegue il mito dell´immortalità così come esso apparve per la prima volta in Mesopotamia, nell´Egitto delle Piramidi e nella Sardegna Nuragica. Il sogno di Iolao, la conquista dell´immortalità, e quello stesso di Gilgamesh, di Sargon e di Cheope: conoscere i segreti dell´universo, mettere in salvo l´anima, vivere in eterno. Partendo dal mondo antico e con uno sguardo attento ai dettami dell´antropologia religiosa, dell´alchimia delle origini e della psicologia junghiana, il confronto sui temi dell´altrove, della morte e dell´anima prosegue con Platone, Aristotele, Teilhard de Chardin e, più in generale, con le grandi religioni della modernità: ebraismo, cristianesimo, islamismo, induismo e buddismo. La ricerca si conclude, infine, nella parte finale del lavoro, dando uno sguardo agli ultimo approdi della scienza moderna, psicologia, biologia, chimica, geometria non euclidea, matematica dei gruppi e fisica delle particelle, nell´ipotesi che quell´enigmatica sostanza che i moderni chiamano anima si possa nascondere, oggi, nell´infinitamente grande e nell´infinitamente piccolo della materia, in quelle simmetrie cosmiche dove, a parere dell´autore, sembra profilarsi un nuovo dio, quello di Spinosa ed Einstein. Un libro serio, complesso, rigoroso ben documentato; un´opera scientifica dalla lettura godibilissima.
|