L'opera
Settimo Atlante si occupa di paesaggio e insediamento. Sperimentando un metodo che prescinde dal caso specifico di studio, si propone di far convivere l´approfondimento scientifico con l´esigenza di una ampia diffusione della conoscenza. Da un lato, quindi, fornisce strumenti per l´attività di pianificazione, scandagliando numerose possibili letture della forma del territorio. D´altra parte, cerca di liberare il potenziale comunicativo di quegli strumenti, facendoli interagire all´interno di un racconto; diventa così il promemoria della scoperta di un luogo, delle strade con cui ci si arriva, della sua storia e dei suoi spazi. La struttura narrativa sovrappone e confronta su scale differenti, con ricerche cartografiche e elaborazioni originali, temi e tempi (´necessità di comprendere in un´immagine la dimensione del tempo insieme a quella dello spazio´, come diceva Italo Calvino). Inoltre, con un rapporto reciproco e speculare tra cartografia e fotografia, esplora possibili modalità di interpretazione e documentazione del paesaggio, rendendo esplicito il valore di ´racconto di viaggio´ assunto dalla ricerca.
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