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L´incendio nell´oliveto



L´incendio nell´oliveto - Grazia Deledda, Il Maestrale (2009)

Autore/i Grazia Deledda
Editore Il Maestrale
Edizione Nuoro, Maggio 2009
Pagine 256
Collana Tascabili Narrativa
Genere Narrativa
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 8,00
Lingua di pubblicazione Italiano

  Maggiori informazioni

L'opera

Pubblicato a puntate su La Lettura, il supplemento mensile del "Corriere della sera", questo lavoro della Deledda racconta la storia della famiglia Marini, composta da individui differenti e isolati, ognuno nella propria individualità, che trovano unità nel mito dell´umanità. I personaggi, l´anziana nonna matriarca, il figlio celibe, i due nipoti, la matrigna, la serva Mikedda e il vicino Taneddu, si muovono agitati da un vento interiore che nasce dalle contrapposte correnti dei loro stessi animi. Il ricco matrimonio fra la giovane nipote dell´anziana Agostina e il giovane e ricco Stefano Mura sembra sfuggire per un attimo alla vecchia donna che tramite quel matrimonio spera di risollevare le sorti della famiglia. Infatti, gli sguardi di passione fra Stefano e la matrigna Nina non passano inosservati allo sguardo attento di zio Juanniccu. Tuttavia, dopo l´incendio dell´unico podere rimasto ai Marini, l´ordine sociale desiderato dalla vecchia patriarca andrà faticosamente a ricomporsi. Una storia come sempre familiare nella quale le tipologie umane si ribellano alla standardizzazione letteraria per ricongiungersi infine con il loro stesso profilo.

«Dalla scranna antica che il lungo uso aveva sfondato e sbiadito, era ancora lei, la nonna Agostina Marini, quasi ottantenne e impotente a muoversi, che dominava sulla casa e sulla famiglia come una vecchia regina dal trono. Non le mancava neppure lo scettro: una canna pulita che il nipotino più piccolo aveva cura di rinnovare ogni tanto; buona per dare sulle gambe ai ragazzi impertinenti e per scacciare i cani e le galline che penetravano dal cortile; ma sopratutto buona per frugare nel camino, davanti al quale la nonna sedeva in permanenza d´estate e d´inverno, e specialmente per frugarvi quando era sdegnata con qualcuno, cosa che le accadeva spesso. Perché la canna non si accendesse il figlio Juanniccu le aveva applicato all´estremità un puntale di latta; e quel pomeriggio d´inverno la vecchia signora frugava nella cenere pensando appunto a questo suo figlio Juanniccu.»

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