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L'opera

Nel 1959 Antonio Pigliaru, uno degli intellettuali più lucidi e coerenti del Novecento, dette alle stampe un libro che ebbe immediata eco in Italia e nel mondo, la vendetta barbaricina come ordinamento giuridico. In esso le dinamiche interne della società pastorale vengono per la prima volta analizzate e descritte come un vero e proprio sistema strutturato di norme, alla cui luce é possibile leggere fenomeni complessi come il banditismo e il sequestro di persona.
Una Sardegna rivelata, una autentica novità giuridica e antropologica. Dietro comportamenti apparentemente irrazionali (così giudicati dall´esterno) Pigliaru svela la ragione dello schema, l´impianto di regole che li determinano. Dalla loro comprensione, dice Pigliaru, occorre partire se si vogliono cambiare le cose.
La ´cultura della trasformazione´ è infatti il grande progetto al quale Pigliaru dedicherà la sua attività di studioso e di organizzatore, impegnato attraverso la rivista Ichnusa a costruire l´intellettuale nuovo, capace di proiettarsi nella dalla cultura del villaggio a una superiore concezione del mondo, fuori dalla abusate categorie ´del regionalismo chiuso e del cosmopolitismo di maniera´.
Questo libro è un omaggio al grande pensatore di Orune, scomparso purtroppo ad appena 46 anni. Ma è anche un invito a riprendere la sua lezione, oggi più che mai attuale per capire i processi di cambiamento in atto nell´isola sarda e dare un senso pieno alle battaglie per l´autonomia, per l´identità, per il rinnovamento.