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I fiori il tuo corpo

poesie d´amore
I fiori il tuo corpo - Fabrizio Raccis, Grafica del Parteolla (2006)

La presente opera è un nuovo passaggio nel percorso poetico di Fabrizio Raccis.

Autore/es Fabrizio Raccis
Editore Grafica del Parteolla
Editzione Dolianova, Ghennàrgiu 2006
Pàginas 112
Genia Poesia
Suportu Pabìru 
Prèsu € 8,00
Istèrrida Fabrizio Raccis
Prefatzione Claretta Angiargiu
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

La presente opera è un nuovo passaggio nel percorso poetico di Raccis, autore già noto nel panorama nazionale per la sua partecipazione a vari concorsi. Poesia variopinta: talvolta timida, talaltra aggressiva, differentemente dai temi e dalle argomentazioni trattate. Si tratta di una voce che interpreta le immagini, i suoni, gli umori di un terreno antico quanto i sogni dell´uomo. In questo bellissimo libro Raccis scava dentro di sé, e racconta con la delicatezza dei fiori nella silloge di introduzione, un amore folle, denso di sentimento ma come tutti i più grandi amori destinato alla traggedia. Di fatti questa silloge introduttiva di 30 poesie narra la nascita di un amore fra due fiori, una bocca di leone ed un tulipano nero, passano attimi intensi, sopravvivono alle intemperie del tempo, alla mano avida del uomo, ma infine cedono all´arido terreno prima l´uno e poi l´altro, come a ribadire l´inevitabile processo di vita a cui nessuno può scappare: freddo amore mio il gelido vento piega la tua schiena lasciandoti il segno. ci sono io quest´oggi attento ad ogni tuo male tra il gelido inverno vicino nel tuo vaccillar.
A questa silloge si aggiunge ´Devozione poesie d´amore´, 80 nuove poesie d´amore che tracciano il percorso dell´artista con la sua compagna, sua musa ispiratrice figura immortale nell´opera di Raccis, che passa dalla grande poetica medievale a quella dolce e delicata Francese, con uno stile quasi maudits da lui definito.
Claretta Angiargiu poetessa, lo definisce nella sua prefazione: affascinato dall´antica storia medievale, dai cavalieri templari, da tutto quel che può attirare col suo mistero, romantico sognatore… Raccis, si rufugia nella sua torre d´avorio a giocar con un caleidoscopio di parole, rincorre concetti, si perde nei meandri della metrica, ed infine uccide le sue parole così di getto. In ogni caso decantando il suo amore alla propria amata musa come un antico menestrello..

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