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Architettura dall´unità d´Italia alla fine del ´900



Architettura dall´unità d´Italia alla fine del ´900 - Franco Masala, Ilisso (2001)

Architettura moderna e contemporanea nel periodo compreso tra l´Unità d´Italia e la fine del XX secolo; centocinquant´anni, durante i quali l´isola ha cambiato radicalmente, anche se lentamente, il proprio volto.

Autore/i Franco Masala
Illustratore/i Pietro Paolo Pinna
et al.
Editore Ilisso
Edizione Nuoro, 2001
Pagine 320 (illustrato)
Collana Storia dell´Arte in Sardegna, n° 9
Genere Saggistica
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 75,00
Prefazione Francesco Moschini
Lingua di pubblicazione Italiano

  Maggiori informazioni

L'opera

Alla fine dell´Ottocento le due città più importanti della Sardegna, Cagliari e Sassari, pongono le basi per la loro espansione dopo la demolizione della cinta muraria, e alcuni centri minori come Iglesias, Macomer, Bosa, si arricchiscono di nuovi edifici grazie a congiunture economiche favorevoli. Sono architetture che variano tra lo Storicismo e l´Eclettismo, prendendo a prestito gli stili del passato, consuetudine tipicamente ottocentesca.
È il Palazzo Comunale di Cagliari a introdurre un gusto orientato verso il Liberty. Questo stile si diffonde in tutta l´isola anche oltre la prima guerra mondiale.
Tra la fine dell´Ottocento e la prima guerra mondiale non è meno importante la profonda trasformazione dell´assetto del territorio che, partendo dagli insediamenti minerari, passa attraverso la sistemazione delle infrastrutture della strada ferrata (soprattutto i ponti, spesso arditi e spettacolari) e giunge fino al capitolo delle bonifiche, utilizzando tecnologie che riguardano materiali come il ferro e il cemento armato.
L´avvento del Fascismo significa l´emanazione del cosiddetto decreto del miliardo che fa affluire in Sardegna una notevole quantità di denaro pubblico per acquedotti, strade, illuminazione, ma anche per scuole e palazzi comunali, che spesso diventano le prime architetture di pregio di molti piccoli centri.
Particolare importanza acquistano le vicende del Sindacato Nazionale Architetti tra le due guerre mondiali, dal momento che offrono uno spaccato interessante sulla prassi degli incarichi professionali dovuti al fervore di costruzioni disciplinate dal Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Architetti come Valle, Montuori, Ceas delineano un altro capitolo di conseguenze fondamentali nella storia della Sardegna: quello delle città di fondazione (Mussolinia, oggi Arborea, Fertilia e Carbonia), che si inseriscono nei quadri della bonifica integrale del Ventennio, trasformando intere porzioni di territorio isolano.
La fine della seconda guerra mondiale accompagna una ricostruzione resa ancor più difficoltosa dalla condizione dell´economia nazionale, uscita stremata dal conflitto, situazione acuita nell´isola dalla mancanza di materie prime (ferro innanzi tutto) e dalla sporadicità dei collegamenti con la penisola. Non mancano tuttavia interessanti esempi di architettura di segno notevole come la chiesa di San Domenico a Cagliari o il Padiglione dell´Artigianato di Sassari, che testimoniano aperture verso nuovi linguaggi, oppure esperienze importanti derivate dai piani INA Casa e dalla catena di alberghi ESIT.
È però il boom del turismo che dalla fine degli anni Sessanta aggredisce le coste dell´isola, dapprima con l´intervento sorvegliato della Costa Smeralda, il responsabile di quello stile mediterraneo che imperversa ormai anche nell´interno, e prolifera selvaggiamente in villaggi, seconde case o alberghi che segnano profondamente un paesaggio un tempo intatto e divenuto sempre più urbanizzato con la perdita delle caratteristiche originarie. Non mancano tuttavia anche nell´ultimo quarantennio del Novecento esempi di notevole livello formale e funzionale dovuti sia a progettisti locali sia a tecnici forestieri, talvolta ospiti una sola volta del suolo regionale. Si possono citare in ordine sparso Mario Ridolfi (carcere di Badu ´e Carros a Nuoro), Renzo Piano (CIS di Cagliari), Aldo Rossi (centro commerciale a Olbia), Cini Boeri, Eduardo Vittoria e Umberto Riva (case per vacanze a Stintino).

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