Le poesie di questa raccolta si presentano al lettore come l´occasione di un incontro con una poetessa quasi sconosciuta, Anna Maria Falqui Massidda, la cui voce, affievolitasi nel tempo, ci giunge da lontano.
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Introduzione |
Giovanna Cerina |
Lingua di pubblicazione |
Sardo |
Lingua a fronte |
Italiano |
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Maggiori informazioni
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L'opera
Le poesie di questa raccolta si presentano al lettore come l´occasione di un incontro con una poetessa quasi sconosciuta, Anna Maria Falqui Massidda, la cui voce, affievolitasi nel tempo, ci giunge da lontano. Sono state composte, infatti, circa un secolo e mezzo fa, negli anni che vanno approssimativamente dal 1845 al 1873. Nel leggerle ci sorprendono gli accenti di una sensibilità moderna e la singolarità di valenze letterarie insospettate, particolarmente preziose per comprendere i modi di sviluppo della tradizione poetica in sarda attraverso contatti e prestiti derivati da una tradizione colta. Va sottolineato, inoltre , il particolare significato che ha il recupero della produzione in versi di una donna, presenza rara nel contesto di una tradizione poetica, in cui sono quasi del tutto dominanti le voci maschili. Gran parte di questi componimenti sono stati recuperati in redazioni manoscritte, conservate da privati, da Vittorio Mura, paziente e appassionato cultore di poesia in sardo. La biblioteca di Bortigali ha curato la raccolta dei manoscritti egli amministratori del ne hanno proposta la pubblicazione a stampa. (Dall´introduzione di G. Cerina)
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