Vincenzo Sulis è nato a Cagliari, nel 1758, in una notte in cui un temporale sradicava molti alberi d´ulivo e molte querce. Terminò la sua esistenza in esilio a La Maddalena, dove scrisse la sua autobiografia e morì nel 1834.
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Àteros piessignos
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S'òpera
Vincenzo Sulis è nato a Cagliari, nel 1758, in una notte in cui un temporale sradicava molti alberi d´ulivo e molte querce. Ha svolto diversi lavori (alcuni dei quali al margine della legge), per poi divenire notaio e, dopo l´assalto della flotta francese, comandante delle milizie sarde che difesero Cagliari nel 1793. Anche dopo la cacciata dei Piemontesi rimase fedele al sovrano sabaudo e lo accolse con tutti gli onori allorché giunse esule a Cagliari nel 1799. In cambio ebbe una falsa accusa di lesa maestà, un falsissimo processo, una vera condanna a morte, poi commutata nel carcere a vita da scontare nella Torre dello Sperone ad Alghero. Liberato dopo 22 anni di detenzione, fu inviato in esilio a La Maddalena, dove scrisse la sua autobiografia e morì nel 1834. […] la sete di unicità conduce sempre a grandi imprese, buone o cattive che siano. E può spingere anche un popolano, infine, al culmine di questo capolavoro che è stato la sua vita, a rifinire l´impresa e incorniciarla per sempre, inventandosi una lingua e una letteratura e il sacro fuoco dello scrivere, del narrare. E consegnare così per sempre la sua esistenza al mondo divino dell´Unità. (dalla postfazione di Gioia Massidda)
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