S'òpera
In un saggio del 1919, intitolato Das Unheimliche, Freud analizza il termine tedesco heimlich a partire dalla radice Heim, che significa casa, verificando come nell´uso esso assuma significati diversi e talvolta contrastanti. Tale ambivalenza si moltiplica nel negativo un-heimlich, che in italiano viene tradotto con l´aggettivo perturbante. Alludendo a un senso di pericolo collegato al nostro esistere, collegato ai temi della casa e dell´abitare, il perturbante ci mostra i fantasmi che popolano quella casa e inquietano il nostro abitare, segnalando così l´estraneità che alberga al cuore stesso della nostra identità. Perurbante è dunque la nostra soggettività in quanto mancante di ogni garanzia, corrosa da un´irriducibile alterità che la destabilizza mentre la costituisce. Sulla scorta dell´intuizione freudiana il libro esamina la vicenda del perturbante lungo il corso del ‘900 e fino ad oggi, seguendo le tracce di un concetto che tende a configurarsi come il vero paradigma della condizione moderna e postmoderna. Contributi di Adone Brandalise, Annarosa Buttarelli, Massimo Carboni, Monica Farnetti, Marco Focchi, Gian Pietro Storari.
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