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Barbaricinorum libelli



Barbaricinorum libelli - Giovanni Arca, Cuec Editrice (2005)

La narrazione è intessuta su un fitto reticolo di fonti che l´autore non esita a piegare pur di raggiungere il proprio obbiettivo: creare una vera e propria epopea dei Barbaricini.

Autore/i Giovanni Arca
A cura di Maria Teresa Laneri
Editore Cuec Editrice
Edizione Cagliari, Maggio 2005
Pagine 250
Collana Scrittori Sardi, n° 21
Genere Saggistica
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 16,00
Introduzione Raimondo Turtas
Lingua di pubblicazione Italiano
Lingua originale Latino
Lingua a fronte Latino

  Maggiori informazioni

L'opera

Per quanto è dato sapere, i Barbaricinorum libelli sono l´unico testo dell´ex Gesuita la cui concezione è del tutto ´originale´. La narrazione è intessuta su un fitto reticolo di fonti che l´autore non esita a piegare pur di raggiungere il proprio obbiettivo: creare una vera e propria epopea dei Barbaricini, l´antico, nobile ed eroico popolo che - come aveva predetto un noto oracolo - nessuna potenza terrena riuscì mai a soggiogare; e infatti fu solo grazie all´intervento divino, rappresentato dall´angelo che in battaglia accompagnava Efisio, che i Barbaricini volsero le spalle al nemico. Ma a fronte di questa entusiastica esaltazione dell´invincibilità dei Barbaricini (un mito tenace che non sappiamo se e come possa essere stato alimentato dalla ricostruzione ´storica´ di Arca), è difficile dire se il Bittese apprezzasse di più la loro conversione al Cristianesimo, con la conseguente pacificazione, o non ne rimpiangesse piuttosto l´indomita fierezza e bellicosità pagane.

Nato a Bitti intorno al 1562, Giovanni Arca compi gli studi fra i Gesuiti, dai quali si allontanò dopo un decennio per tornare al villaggio natale. Da qui si perdono le sue tracce. L´unico dato certo è un´intensa attività letteraria, attestata dalle opere che di lui sono rimaste: i De sanctis Sardiniae libri tres, stampati a Cagliari nel 1598, e, manoscritte, la Naturalis et moralis historia de regno Sardiniae in sette libri e i due Barbaricinorum libelli. Oltre ad essere stato bersaglio, fin dai suoi stessi tempi, dell´accusa di plagio nei confronti degli inediti del Fara, a partire dall´Ottocento Giovanni Arca è stato confuso ed erroneamente identificato con un autore anteriore quasi omonimo, Proto Arca: l´equivoco - che ha condotto alla creazione di un mai letterariamente esistito ´Giovanni Proto Arca´ - è stato dissipato solo di recente sulla base di numerose aporie storiche e da una serie di argomentazioni filologiche, linguistiche e stilistiche ricavate dall´analisi della produzione dei due scrittori

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