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Nuddadifà



Nuddadifà - Nello Rubattu, Arkadia editore (2015)

Un investigatore sgangherato, un omicidio misterioso e una serie di personaggi bizzarri. Una narrazione veloce, potente: il ritorno di un grande scrittore.

Autore/es Nello Rubattu
Editore Arkadia editore
Editzione Cagliari, Santandria 2015
Pàginas 264
Collana Eclypse, n° 58
Genia Narrativa
Suportu Pabìru 
Prèsu € 16,00
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

Un investigatore sgangherato quanto pochi. Tutti lo conoscono con il nomignolo affibbiatogli nella notte dei tempi: ´il cavaliere´. Ex poliziotto, ex pugile, ex marito, la sua instabile serenità viene rotta un bel giorno da un gruppo di donne che viaggiano oramai per gli anta, in cerca di una soluzione al mistero che le assilla: chi ha ucciso Nuddadifà? Perché, per queste ultraquarantenni cui la vita ha regalato molto poco, il buon Angelo Manca, trovato morto in una pineta frequentata da prostitute, ha rappresentato un momento di fuga, un uomo galante che non sapeva negarsi mai. Per questo il cavaliere, messo alle strette, decide che una verità, dopotutto, queste signore se la meritano. Ma per giungere alla comprensione di un delitto strano e dai contorni da subito misteriosi il cavaliere necessita di tutto l´aiuto che possono fornirgli le sue conoscenze: ed ecco affacciarsi sulla scena papponi, tossici, donne di strada, dottorini con strani vizietti, personaggi di un sottobosco che lui conosce a menadito. Tra loro ci sarà qualcuno in grado di dargli utili informazioni? Oppure riuscirà, come al solito, a cacciarsi in un mare di guai? Con uno stile ricco di prestiti, contaminazioni, rimandi al vernacolo popolare e dialettale, Nello Rubattu costruisce una storia dei nostri tempi, a volte grottesca, altre volte drammatica, a tratti comica, ma figlia comunque di una società in preda alla più nebulosa confusione,in cui malaffare, disonestà, perbenismo, pulsioni incontrollabili si uniscono a moti di generosità e grandezza d´animo.



«Nuddadifà, al secolo Angelo Manca, per lui, cazzo, lo dicevano tutti, il tempo si sembrava fermato come l´ombra di uno sputo su una pietra al sole ai agosto. Era fatto così, mica aveva chissà che pensieri. A lui piacevano le donne, tutte. E lo diceva spesso. Belle o brutte gli andavano sempre bene, basta che ce ne fossero: «No v´è nudda di fà», ti diceva al bar bevendo la ridotta a mezzogiorno. No v´è cosa più bèdda. Mi piacciono come camminano, come ridono, come parlano, mi piazini tutti. Quando ti guardano mi intendu mali. Malasorte a loro. E loro lo sanno, le vigliacche, ogni volta che mi vogliono lo possono fare perché io sono sempre a disposizione.»

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