Àteros piessignos

S'òpera

Luisa è animata da una missione: svelare i segreti di colui che le ha rubato una fetta di vita, il panico. Il presente è la culla da cui provengono i vagiti del suo io che è nato nel preciso istante in cui ha imparato ad amarlo. Il suo corpo è diventato adulto ma sotto l´involucro di una fisicità di donna giace una personalità che non corrisponde all´età biologica. Era una bambina quando il panico le rubò l´identità. La sofferenza le ha forgiato lo scettro per riprendere le redini della sua vita. L´accesso al proprio futuro, tuttavia, passa attraverso il recupero del passato che le era stato negato. Luisa deve ripercorrerlo a ritroso affinché l´inizio coincida con la fine, per ricongiungersi a se stessa. Racconta, con dovizia di particolari, le tappe di un´esistenza dalla quale, per moltissimi anni, è stata assente. Sulla scena c´era Lui, il panico, e nessun altro. Confidandosi con i lettori (ai quali talvolta si rivolge in modo diretto, nel corso nella narrazione) comunica altresì con la propria interiorità. È determinata a parlare senza tralasciare nulla.