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La fotografia in Sardegna

lo sguardo esterno 1854-1939
La fotografia in Sardegna - Marina Miraglia, Francesco Faeta, Maria Luisa Di Felice, Ilisso (2008)

Il volume è il risultato di una ricerca, durata anni, in innumerevoli archivi fotografici di immagini dedicate alla Sardegna.

Author/s Marina Miraglia
Francesco Faeta
Maria Luisa Di Felice
By Marina Miraglia
Publisher Ilisso
Edition Nuoro, May 2008
Pages 340 (illustrated)
Series Storia della fotografia, n° 1
Genre Non-fiction
Format Paper 
Price € 89,00
Release language Italian

  Further details

The work

Il volume, curato da Marina Miraglia, massima esperta italiana di Storia della Fotografia, è il risultato di una preparazione durata anni: ricercatori e studiosi coinvolti nel progetto hanno sondato innumerevoli archivi fotografici alla ricerca di immagini dedicate alla Sardegna.
Il volume si apre con le più antiche testimonianze fotografiche riguardanti la Sardegna, realizzate da Edouard Delessert nel 1854, e prosegue con la ricca produzione ottocentesca: Enrico Canè, al quale si deve un portfolio su Caprera e i cimeli garibaldini (1880); Vittorio Besso, autore, tra il 1886 e il 1893, del primo reportage di carattere industriale in relazione agli impianti minerari dell´Iglesiente; il padre domenicano Peter Paul Mackey, artefice di una panoramica dei principali siti archeologici sardi; e ancora Erminio Sella, che ha documentato il territorio della Nurra negli anni della fondazione della nota azienda vitivinicola di famiglia. Ai primi del ´900 approda in Sardegna il massimo esponente italiano della ripresa fotografica d´alta montagna, Vittorio Sella: a lui, negli anni 1905-17, si devono suggestive e indimenticabili vedute panoramiche. Tra il 1914 e il 1939 il fiorentino Vittorio Alinari crea un catalogo di oltre 300 immagini, in molti casi divenute vere e proprie icone della Sardegna. Il fascino esotico e primordiale dell´Isola suscita l´interesse persino del prestigioso magazine americano National Geographic che pubblicalunghi articoli nel 1916 e nel 1923 corredati dagli scatti di Charles Will Wright e, successivamente, di Clifton Adams. Tra il 1905 e il 1927 il grande linguista Max Leopold Wagner immortala una vasta casistica di popolani con attrezzi da lavoro e oggetti d´uso quotidiano, architetture, panorami e scorci di villaggi. Sempre nel 1927 è la volta di uno dei maestri della fotografia internazionale, il tedesco August Sander. Dopo Luciano Morpurgo, nome di spicco della fotografia, si profila, a metà degli anni ´30, l´attività di un altro linguista, Ugo Pellis, che conduce un´articolata inchiesta in numerosi centri isolani. Nel 1937 il tedesco Bernd Lohse realizza uno straordinario reportage su Desulo. L´opera di Vittorio Villani è segnata dall´interesse per gli impianti e le lavorazioni industriali, le miniere di antracite a Domusnovas, qualche anno dopo Bruno Stefani e Vincenzo Aragozzini lavorano nelle miniere di Montevecchio a Iglesias. Le immagini modernissime dell´architetto Giuseppe Pagano, realizzate nel 1939 e inserite in uno studio più ampio sull´architettura popolare italiana, chiudono il volume: sono le ultime testimonianze di un mondo arcaico destinato a essere spazzato via dal drammatico avvento della seconda Guerra Mondiale e dalle ineluttabili vicende del dopoguerra.

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