The work
Nel Concilio Plenario di Oristano, 1924, i vescovi sardi toccano solo marginalmente il tema delle feste religiose. Ma subito dopo sul problema si concentra l´attenzione non solo della Chiesa ma anche delle autorità civili: il fascismo è interessato quanto la Chiesa a limitarne o addirittura a eliminarne alcuni aspetti più frequentati, che hanno alle spalle una tradizione secolare. Bersagli di questa azione concentrica (in cui il regime intravede un ulteriore strumento di controllo del consenso, ma la Chiesa mostra recisamente di voler salvaguardare i propri diritti) sono soprattutto l´abitudine di celebrare la parte civile della festa, in particolare i balli, nei piazzali delle chiese e, insieme, le cosiddette "gare poetiche", ai cui cantadores si rimproverano accenni pesanti e allusioni critiche alla stessa Chiesa. Lo scontro fra tutte le parti in causa sarà rapidamente chiuso dalla fine della guerra e dal sostanziale ritorno alle abitudini più antiche, sia pure adattate al nuovo clima sociale.
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