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A scuola di sardo- imparare la lingua della tradizione con giochi e canti

Press review | Il Giornale di Sardegna | Tue, 22 March 2005
Un´idea appassionata ed ambiziosa, ed insieme un mezzo per valorizzare l´identità sarda, trasmettendone l´essenza alle generazioni future: questo è Su Sardu Gioghendi (o Su Sardu Jocande, visto che intelligentemente- e realisticamente- le versioni disponibili sono tre: Campidanese, Logudorese e Nuorese). Il progetto multimediale si compone di un CD-Rom interattivo e di due libri che fungono da supporto scritto, per una fascia d´età che va dai 5 ai 10 anni. L´opera pubblicata da Condaghes, che conferma ancora una volta la sua sensibilità al tema della lingua sarda come veicolo di identità, è destinata ai bambini italiano-parlanti che vengono così avvicinati al sardo seconda lingua e a quelli sardo-parlanti perché acquisiscano maggiore consapevolezza della loro lingua madre e un ventaglio più ampio di vocaboli e funzioni. Si intuisce subito, dalla prima occhiata alla grammatica e al delizioso libro di Pagliàcinus, buratinus, contus e cantzoneddas il rigoroso lavoro scientifico della linguista Maria Teresa Pinna Catte, che peraltro ha già pubblicato le guide didattiche Deo e su mundu e che ha lavorato per oltre due anni su questo prodotto davvero innovativo, sia per per l´idea che ne è fondamento che per la metodologia didattica applicata. La lingua utilizzata è appunto il sardo, con un approccio che realisticamente prende in considerazione, dando loro pari dignità, le sue varianti principali e bene evidenzia la necessità di considerare la lingua come la caratteristica viva e multisfaccettata delle comunità locali, che spesso lentamente vanno perdendo il loro patrimonio culturale e linguistico. Quindi viene utilizzata non una artificiosa lingua unica, ma qualcosa che consente al bambino e anche all´adulto di scegliere e utilizzare anche tutti i percorsi di educazione sociolinguistica, passando da una variante all´altra per familiarizzare con tutte: il CDRom contiene infatti tutto il materiale. Per quanto riguarda la metodologia, il punto di partenza è quello di insegnare ai bambini gli strumenti per una comunicazione di base e le principali funzioni sociali del linguaggio, con una immersione nella lingua sarda anche attraverso la riproduzione di situazioni quotidiane: così i bambini impareranno a salutare, congedarsi, ringraziare, cantare etc. Inoltre la presenza, nella prima parte, di due pagliacci che parlano uno l´italiano e l´altro il sardo, costruisce un prologo bilingue e introduce il principio della grammatica comparativa, che fa sì che i bambini imparino meglio, studiandole entrambe, sia l´uno che l´altro, evitando certe storpiature linguistiche che ancora oggi derivano dall´italianizzazione del sardo e viceversa. E´ importantissimo, in un´ottica di riappropriazione della propria lingua e di necessità di una nuova alfabetizzazione che auspichiamo di massa, andare anche un po´ oltre le questioni strettamente lessicali e sintattiche per un avvicinamento più quotidiano e reale al sardo.

(Francesca Madrigali)

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