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Quattro donne allo specchio

Press review | La Nuova Sardegna | Mon, 15 September 2008
Quattro donne, quattro storie narrate al femminile che attraversano il Novecento e i suoi momenti salienti, dalla seconda guerra mondiale all´alba del terzo millennio, di vent´anni in vent´anni. È «Chiamalo pure amore» (206 pagine, 15 euro), il libro che l´editore nuorese Il Maestrale ha appena dato alle stampe per festeggiare l´ultimo compleanno della sua illustre concittadina Maria Giacobbe, fresca ottantenne. Notissima in Danimarca, dove vive da mezzo secolo, la «maestrina» (dal titolo del suo primo libro che nel 1957 vinse il Premio Viareggio) racconta in quattro racconti storie di donne diverse tra loro eppure rappresentative della «condizione femminile» nel periodo al quale si riferiscono. Sono personaggi differenti e differenti sono le loro nazionalità. Vengono sondate nei loro pensieri più intimi e, spesso, nelle proprie contraddizioni. Come nel racconto su Odette («La tela»), ambientato negli anni Quaranta in un paese non definito dell´Italia. Una ragazza francese arriva, durante la guerra, in una famiglia dove susciterà in una donna di trent´anni, vedova, sentimenti contrastanti, divisi tra l´affetto e l´invidia, sino a un drammatico tradimento. Passano vent´anni, siamo negli anni Sessanta, e ci ritroviamo di fronte al tormento interiore di Dolores («L´escursione»), in un periodo di forti trasformazioni sociali, soprattutto per quanto riguarda il mondo giovanile. Dolores ha una relazione con Alex, giovane sassofonista di colore con il quale ha deciso di perdere la verginità. In un lungo monologo interiore, la ragazza si racconta attraverso il contrasto tra una rigida educazione familiare e il tentativo di superare i propri pregiudizi e le proprie inibizioni. La sua decisione è una sfida alle convenzioni sociali, il punto di partenza verso un percorso di intima crescita che la porterà a liberarsi dal fardello di un´educazione bigotta e perbenista. Da Dolores a Cecilie («Giochi d´acqua»). Cecilie è una giovane artista che si immerge nelle vacue atmosfere degli anni Ottanta, nel tentativo di farsi strada nel mondo dell´arte, tra tanti compromessi, e con idealismi sempre più flebili. Cecilie si misura con l´opportunismo e l´egoismo travestiti con finti sorrisi, in ambienti in cui i personalismi e gli interessi privati contaminano qualsiasi buona intenzione. Tra tradimenti e tentazioni, anche la sua vita sentimentale si perderà nell´ambiguità. Ed eccoci a Chantal («Due mazzi di rose e molti visoni»), protagonista del racconto ambientato a fine Novecento. In occasione della sua morte, la protagonista, sua amica e confidente, rievoca le circostanze che favorirono il loro incontro. Sono gli ambienti della diplomazia internazionale: la vita sfarzosa delle ambasciate, terreno di un´alta società apparentemente serena. Ma Chantal si rivela con il tempo una donna tormentata, che soffre per la sua inadeguatezza e il senso di estraneità che, poco a poco, la lacera, e rende difficile anche l´unione con il marito Ulrik. Ma sarà proprio l´amicizia con Chantal ad aiutare la protagonista del racconto nel proprio percorso di vita. I primi tre racconti sono già stati pubblicati negli anni scorsi in Danimarca, il quarto è stato scritto appositamente per Il Maestrale.

(Paolo Merlini)

The book  
Maria Giacobbe

Chiamalo pure amore

(quattro storie di mezzo secolo)


Nuoro, Il Maestrale
2008, pp. 216, Fiction
Euro 15,00
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